Uno dei suoi migliori cembali apre oggi il Musée de la
Musique di Parigi, cembalo costruito per Ercole Pepoli, figlioccio di Luigi XIV
e all’’inizio del 2008, ai quattro cembali finora conosciuti dell’artista
bolognese e conservati nel Musée de la Musique di Parigi e nel Ringve
Musikkhistorisk Museum di Trondheim in Norvegia, si è aggiunto un preziosissimo
cembalo datato 1686 che Luigi Ferdinando Tagliavini ha potuto acquistare presso
un antiquario di Roma.
A lungo dimenticato, grazie a P. Cesare Tinelli, storico
dell’arte della famiglia francescana dei Frati Minori dell’Emilia Romagna, Fabio
da Bologna è stato riscoperto alla fine degli anni ‘60, ed a lui sono stati
intitolati il Coro Polifonico e l’Associazione Musicale Fabio da Bologna che
operano presso la Basilica di S. Antonio di Padova in Bologna.
Musicologi tra i più insigni della nostra epoca, quali
Luigi Ferdinando Tagliavini e Oscar Mischiati, si sono occupati di lui negli
ultimi 25/30 anni, tendendo a dissipare i dubbi che vorrebbero che Fabio da
Bologna e Faby (genitivo di Fabius con cui egli si firmava) fossero due persone
diverse.
Purtroppo la diatriba è ancora aperta, ed a maggior ragione
è importante approfondire gli studi a suo riguardo perché un così importante
artista della nostra città, patria della
musica e della cultura, possa finalmente ricevere gli onori che merita.
Alessandra Mazzanti
|